giovedì 9 giugno 2016

Bella e Perduta

Se leggete più o meno regolarmente questo blog, ormai lo sapete. 
Che a Zazie piacciono tanti tipi diversi di film, ma ci sono quelli che le piacciono di più. 
E di solito sono quelli strani, quelli che se dai un’occhiata alla trama la maggior parte delle persone alzerebbe gli occhi al cielo con un sospiro, quelli che non sono classificabili, che non li puoi spiegare talmente non rientrano in nessuna categoria, quelli insomma che ti fanno capire che il cinema è una forma d’arte.
Vera. Viva. Prorompente.
E più invecchio, più mi piacciono (non è un caso che lo Zazie d’Or l’anno scorso sia andato al film meno classificabile degli ultimi anni, Le Mille e una Notte di Miguel Gomes).
La settimana scorsa qui a Parigi è uscito un piccolo (ma grande) film italiano che aspettavo di vedere da tanto tempo, sia perché sono una fan del regista (a cui ho dedicato diversi post in passato), sia perché tutti gli amici italiani, dove il film è uscito lo scorso Novembre, me ne avevano parlato affascinati.
Si tratta di Bella e Perduta di Pietro Marcello.

Sarchiapone e Pulcinella
L'inizio è folgorante: la soggettiva di un animale che sbuffa tra le pareti bianche di un macello e subito dopo un'immagine onirica dai colori intensi, come fosse un quadro. Un gruppo di Pulcinella, esseri in grado di fare da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, attendono (chi giocando a carte, chi dormicchiando) l'assegnazione di una missione. Ad uno di loro verrà dato il compito di portare in salvo Sarchiapone, un piccolo bufalo molto speciale. Intanto perché parla (ha la bella voce di Elio Germano) e poi perché è scampato alla morte (i bufali maschi non fanno latte, non servono a niente e vengono spesso buttati nei fossi) grazie all'aiuto di Tommaso, un contadino la cui missione nella vita è quella di pulire e accudire la Reggia di Carditello, un piccolo gioiello distrutto negli anni dall'incuria dello Stato e dai saccheggi della Camorra (è proprio la reggia la bella e perduta del titolo).

Questo film doveva raccontare tutta un'altra storia, per la verità, doveva essere una sorta di viaggio attraverso l'Italia, ma si è totalmente trasformato in corso d'opera, perché spesso nei film succede come nella vita: un imprevisto diventa il destino. Uno scarto della realtà diventa la realtà non immaginata. Avendo sentito parlare di questo Tommaso, il regista voleva incontrarlo in una delle tappe del viaggio, ma l'incontro prende un'importanza non prevista. Tommaso è un personaggio da film come ce ne sono pochi: ossessionato dal compito che si è autoimposto, il suo volto e i suoi gesti raccontano una storia affascinante ed unica. Quando all'improvviso, nella notte di Natale del 2013, Tommaso muore di infarto (ma le circostanze della sua scomparsa restano "misteriose"), il film rimane senza protagonista. Che fare? E' a quel punto che arriva Sarchiapone, il piccolo bufalo salvato da Tommaso, come se solo una figura innocente ed indifesa fosse in grado di portare avanti la sua storia.  
Tommaso Cestrone, "L'Angelo di Carditello"
Indefinibile miscuglio di documentario e fiction, Bella e Perduta nasconde tra le sue pieghe un grado di poesia assurdamente alto, per i tempi che viviamo. E' un film piuttosto cupo che nasconde al suo interno un nocciolo duro di insensata speranza. E racconta un'Italia così marginale e così poco esportabile da risultare alla fine schiettamente universale. 
Sorta di dagherrotipo animato, una forma rétro incarnata in uno spirito moderno, questo film parla di temi antichissimi (il rapporto uomo/natura, la forza del singolo, la possibile vita spirituale degli animali) inseriti in un contesto super attuale (il massacro della Terra dei Fuochi, il menefreghismo dello Stato, la rapacità impietosa della Camorra).
Nel nostro paese, nonostante critiche eccelse, il film è stato vittima di una distribuzione miope e ignorante, e tolto dalle sale nel giro di pochissimo tempo.
Qui in Francia (dove il film di Pietro è uscito la scorsa settimana con più copie che in Italia, tanto per dire), io spero che avrà più successo. L'amore dei francesi per il precedente film, La Bocca del Lupo, e gli elogi unanimi della stampa (Libération gli ha dedicato due pagine intere) dovrebbero fare la differenza.
Les retrouvailles: Zazie e Pietro Marcello - Paris, 2 Giugno 2016
Di passaggio a Parigi per la presentazione del film, Pietro ha trovato il tempo di bere un bicchiere con Zazie (grazie!). E' sempre una cosa bellissima parlare di cinema con i tuoi registi preferiti, che ve lo dico a fare? Ad esempio puoi scoprire che quelle stupende scene in soggettiva sono state girate mettendo una manovella alla macchina da presa (ah, la meraviglia!).
Quella sera, avendo scoperto per caso che altri amici comuni stavano per andare a vedere il film all'MK2 Beaubourg, abbiamo deciso di raggiungerli.
"Che dici, stiamo i primi cinque minuti per controllare il suono?" - ha chiesto Pietro.
Immagino che sia da cose così che capisci che l'amore per il cinema è una faccenda seria.

Persino i gestori della sala lo guardavano con aria stranita ma raggiante quando, uscendo, lui ha detto: "Grazie, il suono è perfetto!"
E il film pure.
Cosa aspettate ad andarlo a vedere, cari lettori?
 

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