domenica 30 agosto 2015

Bar Luce

Durante le mie vacanze milanesi, sono andata a vedere un posto che mi incuriosiva parecchio, il Bar Luce della Fondazione Prada, ideato da Wes Anderson.
Ne avevo molto sentito parlare, e diversi miei amici mi scrivevano messaggi tutte le volte che ci capitavano: "Devi venire, ti piacerebbe tantissimo!"
Ecco, si vede che i miei amici mi conoscono bene, perché al Bar Luce mi sono subito sentita a casa (in compenso non mi è piaciuta per niente la Fondazione Prada ma vabbè, questa è un'altra storia...).
Altri amici invece mi avevano detto che a loro il bar risultava troppo "falso".
Il fatto è che il Bar Luce non è che sembra, è proprio falso. Volutamente, intendo.
E' un set cinematografico. Nello specifico: la parziale ricostruzione del bar degli anni '50 che compare nel corto-metraggio Castello Cavalcanti diretto da Anderson per Prada:
Tutto questo per dire che a me non solo non ha dato fastidio che il bar sembrasse falso, ma è stata proprio la cosa che più mi ha esaltato, perché mi sembrava di stare in un film di Wes Anderson. E poi Wes ha voluto vincere facile, con me: mi è bastato vedere i mobili con gli specchietti anni '50 e le bottiglie di Cinzano Chiaro, Biancosarti e Buton Rosso Antico in esposizione per uscire fuori di testa:
Per non parlare di quella meravigliosa collezione di bottiglie da seltz che faceva bella mostra di sé dietro il bancone:
Dato che non era neanche mezzogiorno e mi sembrava brutto darmi all'alcool ma allo stesso tempo volevo fare la mia bella figura e prendere qualcosa a tema, ho optato per un bicchiere di Cedrata Tassoni:
E poi avrei voluto provare tutto. Giocare ai flipper e mettere su una vecchia canzone di Mina scelta dal juke-box:
Persino il pavimento per andare alla toilette, mi piaceva!
Insomma io al Bar Luce avrei potuto facilmente metterci le tende. Per fortuna non abito più da queste parti, altrimenti tutti i miei appuntamenti io li darei qui...
I miei occhiali da sole vintage erano così adatti all'ambiente che per un attimo ho pensato di lasciarli lì, come parte dell'arredamento:
Ma fuori c'erano 40 gradi e troppo sole, fuori c'era la solita vita reale, e ne avevo bisogno per proteggermi gli occhi. Altrimenti mi sarei volentieri messa ad urlare: Totale-calamità-disastro-catastrofica! alla vista della Fondazione Prada.

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