lunedì 16 febbraio 2015

Here Comes the Sun

La cosa che mi riempie più di gioia nella vita, a parte andare al cinema e raccontarvelo in questo blog, sono i miei amici. 
Perché io devo dire che sono proprio brava a scegliermi come amici delle persone belle dentro (e spesso pure fuori!), creative, simpatiche, gentili, e davvero speciali. 
Ora, succede che ho tanti amici che sono anche talentuosi, e pure in campo cinematografico.
Nel corso degli anni, se vi ricordate, ho scritto diversi post su alcuni di loro e sui loro lavori.
Un'altra cosa che mi succede spesso, è di andare pazza per i fidanzati e i mariti delle mie amiche. 
No, non è quello che state pensando: è semplicemente che sono felice di sapere che delle donne fantastiche si accompagnino a uomini altrettanto fantastici.
Un classico esempio è il marito della mia amica Linda, che si chiama Gaetano.
Ecco, lui proprio è nel campo del meraviglioso. E questo lo dichiaro spesso davanti ad entrambi, che hanno la pazienza di sopportare le mie numerose visite a casa loro, ad Amsterdam. Il cocktail Linda&Gaetano&Moneypenny (la loro irresistibile cagnetta dal nome Bondiano) + The Eye museo del cinema è infatti per me assolutamente irresistibile.
Nella vita, Gaetano (e Linda) sono dei linguisti. Gente seria con due o tre dottorati alle spalle che fanno ricerca su cose che io non riesco a capire neanche se me le spiegano con il pallottoliere. Tutti e due sono pieni di altri interessi e ogni tanto mi sorprendono con le cose più strane, tipo corsi di kundalini yoga o composizioni di musica elettronica alternativissima.
La settimana scorsa, Gaetano ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il suo terzo film d'animazione. 
La cosa che mi fa impazzire, è che lui non ha mai fatto una scuola, un corso, una lezione per imparare a fare delle cose così. No, si è messo lì nel tempo libero e con delle matite prima e con dei colori a china poi, ha creato tre piccoli lavori davvero deliziosi.
Il primo (Brucaliffo) è un vero e proprio tentativo, brevissimo e tenero, il secondo (The Unknown Man) è un'idea tanto semplice quanto geniale (e pare ci sarà un seguito...), ed il terzo (Rembrandt Park) una piccola oasi di pace con un tocco finale alla Jacques Tati (quelle lucine che si illuminano sui palazzi come in Tativille!)
Anche le scelte musicali che accompagnano questi piccoli film sono molto azzeccate, come Autumn Leaves di Joseph Kosma per The Unknown Man o un pezzo di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto, Vrioon, per Rembrandt Park.
Io ho visto i film di Gaetano in una giornata buia, fredda e grigia dove tutto sembrava andare storto, e all'improvviso è stato come se fosse spuntato il sole.
Eccolo qui: 


The Unknown Man from Gaetano Fiorin on Vimeo.

Rembrandtpark (3 easy pieces) from Gaetano Fiorin on Vimeo.

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